L’adrenalina resta il primo rimedio, ma è fondamentale anche riconoscere rapidamente i segnali per agire prima dell’arrivo dei soccorsi.

Lo shock anafilattico è una delle reazioni allergiche più serie e potenzialmente letali, che necessita di intervento immediato. Nel mondo moderno, dove aumento di farmaci e alimenti processati è all’ordine del giorno, i casi di ricovero a causa di anafilassi risultano in crescita, nonostante il tasso di mortalità rimanga basso. Approfondiamo le cause, i sintomi e le misure salvavita con l’aiuto della dottoressa Giulia Di Colo, allergologa e immunologa presso Smart Clinic e l’IRCCS Ospedale San Raffaele.
L’evoluzione da allergia a shock anafilattico
L’allergia è una condizione diffusa: circa il 15% delle persone sperimenterà una reazione allergica nel corso della propria vita. Questa reazione avviene quando il sistema immunitario interpreta erroneamente una sostanza comune, nota come allergene, come una minaccia. L’allergia può manifestarsi in vari modi, da una semplice rinite a sintomi più gravi come orticaria o shock anafilattico.
“La gamma dei sintomi allergici dipende da come si viene esposti all’allergene,” spiega la dottoressa Di Colo. “Tuttavia, le manifestazioni più comuni includono problemi respiratori come asma, disturbi della pelle come l’orticaria, e nei casi più estremi, lo shock anafilattico.”
Comprendere lo shock anafilattico
Lo shock anafilattico si verifica quando l’organismo di una persona allergica viene nuovamente esposto a un allergene, causando una reazione a catena di rilascio di istamina e altri mediatori infiammatori. Queste sostanze, rilasciate dai mastociti e basofili della persona, scatenano una reazione infiammatoria massiccia.
La particolarità dello shock anafilattico sta nella sua rapidità e gravità. “I sintomi si manifestano spesso in pochi minuti fino a un massimo di qualche ora dopo l’esposizione,” continua la specialista. “I più comuni includono orticaria diffusa e sintomi respiratori, accompagnati spesso da compromissioni del sistema cardiovascolare.”

Cause comuni e gestione delle emergenze
Diverse sostanze possono innescare uno shock anafilattico. Tra queste, i veleni di insetti come api e vespe, cibi come nocciole e crostacei, farmaci come penicilline e FANS, fino al lattice e ad alcuni mezzi di contrasto usati nelle diagnostiche per immagini.
In caso di una reazione così drastica, la rapidità è fondamentale: il primo passo è allertare immediatamente i servizi di emergenza contattando il 112. Nell’attesa dei soccorsi, la persona va posizionata con le gambe sollevate e, se si dispone di un auto-iniettore di adrenalina, deve essere usato tempestivamente. Questo dispositivo, prescritto a chi ha una storia di gravi allergie, può salvare la vita.
Oltre all’adrenalina, una gestione medica può richiedere l’uso di antistaminici per via endovenosa e cortisone per alleviare il gonfiore delle vie respiratorie, così come beta-agonisti per supportare la respirazione.