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Perchè questo farmaco nella lotta al diabete è introvabile in Italia

Perchè questo farmaco nella lotta al diabete è introvabile in Italia
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Un importante farmaco contro il diabete ed ora utilizzato per il dimagrimento pare essere introvabile in Italia. I motivi ed il confronto con gli Stati Uniti d’America.

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Negli ultimi anni, l’Ozempic, noto anche come semaglutide, ha rivoluzionato inaspettatamente il modo in cui affrontiamo la perdita di peso. Originariamente sviluppato per combattere il diabete di tipo 2, questo farmaco iniettabile ha catturato l’attenzione per i suoi effetti secondari che limitano l’appetito e rallentano lo svuotamento gastrico, favorendo una significativa riduzione del peso corporeo.

In risposta alla crescente domanda, Novo Nordisk ha introdotto Wegovy, una versione del semaglutide specifica per il trattamento dell’obesità. Questo approccio ha suscitato grande interesse negli Stati Uniti, mentre in Italia la situazione è diversa a causa di regole di prescrizione più stringenti.

L’approccio italiano: ozempic e wegovy sotto la lente dell’AIFA

Nel contesto italiano, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) permette l’uso di Ozempic esclusivamente per trattare il diabete di tipo 2. Sebbene i medici possano prescriverlo off-label per la perdita di peso, devono farlo con estrema cautela e in assenza di valide alternative approvate.

Invece, Wegovy ha recentemente ricevuto l’approvazione dell’AIFA per il trattamento dell’obesità. È indicato per adulti con un indice di massa corporea (BMI) pari o superiore a 30, oppure per chi è sovrappeso (BMI ≥27) e presenta altre condizioni di salute legate al peso, come ipertensione o apnea notturna. Tuttavia, va notato che il farmaco non è coperto da rimborso pubblico e le spese rimangono interamente a carico del paziente.

Costi: un ostacolo all’accesso diffuso in Italia

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Uno dei principali freni all’adozione di questi farmaci in Italia è il loro prezzo decisamente elevato, che li rende inaccessibili a molti nonostante la loro efficacia comprovata.

Con Ozempic, il costo di una penna da 1 mg si aggira tra i €130 e i €170, con una durata di circa una settimana ai dosaggi richiesti per la perdita di peso, che risultano in un costo mensile tra €500 e €700. Wegovy, disponibile in formulazioni da 0,25 mg a 2,4 mg, comporta un costo mensile di circa €1200 quando si utilizzano i dosaggi più alti.

Senza il supporto del Servizio Sanitario Nazionale, i pazienti devono sostenere queste spese tramite prescrizioni private, limitando l’accesso a chi può permetterselo finanziariamente.

Un confronto con il modello statunitense

Negli Stati Uniti, la disponibilità di Ozempic e Wegovy è molto più ampia, grazie a un sistema sanitario diverso e a politiche di prescrizione decisamente più flessibili. La crescita di piattaforme di telemedicina consente ai pazienti americani di ottenere questi farmaci dopo brevi consulti online, facilitando la prescrizione e la consegna.

Le assicurazioni private coprono spesso Wegovy per pazienti con necessità cliniche provate, e i programmi di sconto di Novo Nordisk possono ridurre significativamente il prezzo settimanale per i pazienti idonei. Anche Ozempic gode di una copertura parziale se usato nel contesto del diabete.

Tuttavia, l’aumento della domanda ha portato a una carenza di semaglutide, influenzando l’accesso anche per chi necessita del farmaco per motivi medici cruciali.

In Italia, farmacie riportano una fornitura irregolare di Ozempic, e anche Wegovy potrebbe affrontare simili problemi di disponibilità, portando a lunghe liste d’attesa. In alcuni casi, sono stati creati elenchi di priorità per garantire il trattamento ai pazienti con esigenze cliniche più urgenti.

Conclusione

In definitiva, mentre Ozempic e Wegovy rappresentano avanzamenti significativi nei trattamenti del diabete e dell’obesità, le loro applicazioni restano limitate da costi elevati e disponibilità variabile. Mentre gli Stati Uniti si muovono verso un approccio più accessibile attraverso telemedicina e copertura assicurativa, il sistema italiano mantiene un atteggiamento più cauto, focalizzato sulla responsabilità clinica. Questa differenza evidenzia l’importanza di bilanciare innovazione e accesso equo, affinché ogni paziente possa trarre beneficio da queste terapie.